Descrizione
E' la principale chiesa della città e mantiene la denominazione alla greca di chiesa Grande.
Sorge sullo stesso luogo di due precedenti matrici, rispettivamente del XIV e XVI secolo. Sebbene i documenti disponibili non permettono di indicare né il progettista né gli anni di costruzione, tuttavia attraverso comparazioni stilistiche è possibile fissare la costruzione nella seconda metà del '700.
Sprovvista del fastigio, s'impone per la monumentalità delle proporzioni e, soprattutto, per il suo andamento mistilineo, con le estremità laterali che prima di flettersi all'indietro, accennano ad un motivo a mezzaluna dove si concentra una dimensione decorativa estremamente elaborata.
L'interno a croce latina presenta tre ampie navate voltate alla leccese ed impostate su solidi pilastri. Emergono per la loro qualità plastica i due altari delle testate del transetto ed il Maggiore, tutti scolpiti in pietra leccese da Emanuele Orfano e dipinti mano. Il Maggiore è sormontato dalla statua della Madonna della Misericordia ed ai capialtare da quelle degli apostoli Pietro e Paolo; nel presbiterio il coro ligneo a 80 stalli, opera tardo settecentesca. Accanto all'altare è il bell'organo settecentesco
Nel braccio destro del transetto la cappella del Sacramento, rivestita di marmi policromi, opera del marmoraro napoletano Domenico d'Aloia. Sulle pareti laterali due ovali dipinti da Oronzo Tiso: la Madonna col Bambino e San Gaetano Thiene in uno, e San Francesco da Paola nell'altro. Sulle macchine degli altari del transetto tele del napoletano Pietro Bardellino e del ruffanese Saverio Lillo.